Condividere informazioni è giusto e giova alla collettività. Che peccato però quando il fotografo Roberto Martino, del quale non avevo il piacere della conoscenza, plagia i miei contenuti parola per parola spacciandoli per propri. Creare contenuti è un lavoro impegnativo.
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Il nuovo aggiornamento sembra riportare un po’ di serenità nella vita dei moltissimi fotografi e fotoamatori delusi dal rilascio CC 2015.2 / 6.2. Stavolta non ci troviamo di fronte a grandi novità, piuttosto ad un gradito ritorno al passato.
Si conclude felicemente oggi 9 ottobre il triste rilascio di Lightroom CC2015.2 / 6.2 con una patch volta alla correzione dei principali problemi di instabilità e lentezza riscontrati a cavallo dell’Adobe MAX 2015.
Nella presentazione di apertura dell’Adobe MAX 2015 del 5 ottobre scorso è stato presentato un corposo aggiornamento CC2015, con nuove versioni per diversi applicativi Adobe, tra i quali Lightroom, che giunge alla versione CC2015.2/6.2.
Ottimo!?
Niente affatto. Io non aggiornerei.
La domanda, più che lecita, mi è stata posta diverse volte negli ultimi tempi. La risposta è “a breve”. Vorrei rassicurarvi con un ragionamento più articolato.
Dopo il successo di “Verità e menzogne sulla velocità delle schede SD” approfitto di un nuovo acquisto per affrontare la questione direttamente al vertice.
Una sfida non del tutto convenzionale tra la SDHC Samsung Pro 32 GB e la SDXC Sandisk Extreme Pro 64 GB.
Adobe ha appena rilasciato un aggiornamento minore basato su 2015.1 e 6.1. Introduce il supporto a nuovi corpi macchina e obiettivi, e corregge alcuni difetti di gioventù.
Benvenuto Lightroom 6, pardon CC.
Meno di 24 ore al rilascio pubblico della sesta versione del nostro programma di gestione fotografica di riferimento. Scrivo non senza un filo di emozione. È passato poco tempo tra il rilascio di Lightroom 5 nel giugno 2013 e l’inizio dello sviluppo della versione successiva. A voi far due conti.
Questa estate, poco prima del viaggio di nozze, feci incetta di schede SDHC Lexar Pro 600x 32GB, sapendo che avrei scattato molto. Per quanto la nuova Nikon D7100 garantisse buon velocità di scrittura rimasi decisamente insoddisfatto. Tornato in Italia ho voluto far qualche test in casa, detestando ancor di più l’aberrante universo del linguaggio del marketing.
Parto da una riflessione che ho avuto con alcuni colleghi d’oltreoceano su cosa possa davvero definirsi un file Raw. Ne parliamo come se lo conoscessimo da sempre, come se tutto ciò che lo riguardasse fosse ovvio, scolpito nella pietra.
La mia opinione è che il negativo digitale sia un universo in continuo movimento, ricco di sorprese, luoghi comuni e provocazioni: perché non fare due chiacchiere?