Questa estate, poco prima del viaggio di nozze, feci incetta di schede SDHC Lexar Pro 600x 32GB, sapendo che avrei scattato molto. Per quanto la nuova Nikon D7100 garantisse buon velocità di scrittura rimasi decisamente insoddisfatto. Tornato in Italia ho voluto far qualche test in casa, detestando ancor di più l’aberrante universo del linguaggio del marketing.
Introduzione
Vi risparmio la storiella del modo in cui i produttori calcolino le velocità delle schede, passando direttamente ad una foto che mi permetta di introdurre l’argomento.

Qual è la più veloce?
Mostriamo l’immagine ad un qualsiasi ignorante in materia di tecnicismi di memorie flash, non sarà difficile trovarne uno, e poniamo questa domanda: «Quale credi che sia la scheda più veloce? La Lexar e la Samsung dichiarano velocità di 90 MB/s e la Sandisk 80.»
È estremamente probabile che la risposta ricevuta sia: «Direi a pari merito Lexar e Samsung, poi la Sandisk».
Un semplice processo mentale ci suggerisce che la velocità sia esprimibile come un solo numero e che un semplice raffronto di valori ci comunichi la verità.
Doppia velocità
Anche qui nulla di particolarmente nuovo. Le schede di memoria sono caratterizzate da velocità diverse tra lettura e scrittura dei dati. Come per noi umani, la lettura è un processo sempre più veloce della scrittura.
Importanza della velocità di lettura
La velocità di lettura è sicuramente un valore degno di nota, perché al di là del quanto, esprime lo stato dell’arte della scheda presa in esame. Le schede più veloci oggi disponibili nel largo mercato si attestano intorno ai 90–95 MB/s. Una scheda che raggiunga questa soglia è dunque certamente moderna, e probabilmente di qualità.
Una buona velocità di lettura sarà poi utile in fase di riversamento degli scatti sul computer. Tagliando con l’accetta: doppia velocità, tempi dimezzati.
Importanza della velocità di scrittura
Ben più importante per i fotografi, tuttavia, è la velocità di scrittura. Questa entra in gioco quando, quanto più in fretta possibile, la macchina fotografica andrà a salvare le nostre foto sulla scheda di memoria. Per la mia D7100 parliamo di file che, se molto dettagliati e ricchi di alte luci, raggiungono tranquillamente i 30–40 MB ciascuno; in Raw, si intende.
Un’alta velocità di scrittura consente di continuare a ottenere magari più foto al secondo, in raffica, quando il buffer è già pieno, anziché vedersi impedita la possibilità di scattare ulteriormente. È un’enorme vantaggio.
La prima presa in giro
Per quanto possa esser piacevole copiare velocemente le foto dalla scheda di memoria al computer (i fotografi di eventi, soprattutto sportivi, conoscono bene la materia), delle due velocità, quella che ci interessa davvero, è la seconda.
Il marketing (non me ne vogliano gli addetti), tuttavia, esiste per far vendere i prodotti più che per raccontare una verità. È prassi comune riportare delle due la velocità superiore, che per noi è la meno rilevante, se non priva di significato.
La fase di test
Ero talmente sfiduciato da queste schede Lexar che decisi di testare la velocità con metodi più formali, in aggiunta che all’interno della macchina fotografica stessa. Pensavo che, anche complice un basso prezzo di acquisto (da due rispettabili negozi italiani), magari avessi attinto ad una stessa partita di schede di memorie false o difettose. Qualche numero alla mano mi sarebbe servito per consultare il supporto Lexar.
Hardware
Affinché il computer non costituisca un collo di bottiglia è necessario che l’hardware coinvolto permetta velocità di molto superiori a quelle della scheda da esaminare. Nel mio caso un Mac Mini 2012 (con porte USB 3.0) e un lettore Lexar Pro SD/CF USB 3.0 sono più che sufficienti.
F3
Una suite di test molto apprezzata in ambiente smanettone è h2testw, che sfortunatamente è solo per Windows. Per venire incontro ai noi altri Michel Machado ha sviluppato la suite F3, che può essere eseguita nativamente su Mac (e non solo).
Per il test si usano in sequenza due comandi su una qualunque scheda appena formattata: f3write
ed f3read
. Il primo andrà a scrivere tutti i settori della memoria flash, il secondo andrà a rileggerli.
Lo scopo principale è misurare l’effettiva capienza della scheda di memoria (quelle contraffatte spesso hanno dimensioni inferiori a quanto riportato sull’etichetta), e al contempo verificare quanti settori siano eventualmente danneggiati. Nel mio caso fortunatamente tutto nella norma.
L’effetto collaterale è ricevere un’informazione sulla velocità di scrittura, al primo passaggio, e di lettura al secondo.
Non il migliore test di velocità
Nonostante F3 ci mostri in apparenza tutti i risultati dei quali abbiamo bisogno, i test di velocità sono qui estremamente conservativi, vale a dire effettivamente inferiori a quanto si possa ottenere in casi reali.
Blackmagic Disk Speed Test
Per risultati più attendibili uso abitualmente Blackmagic Disk Speed Test, disponibile gratuitamente su Mac App Store. Per Windows si trovano soluzioni alternative.
Qui cominciamo a notare qualche sorpresa. Come anticipato nell’immagine di sopra, insieme alla scheda Lexar ho testato una SDHC Sandisk Extreme 80 MB/s 32GB ed una SDHC Samsung Pro 90 MB/s 32GB, quest’ultima comprata solo più di recente, dopo aver letto recensioni molto positive.
Prima di effettuare il test ho provveduto a formattare tutte le schede in exFAT. Non è il più semplice FAT32 in cui le schede vengono formattate all’interno delle macchine fotografiche, ma consente una misura più precisa, soprattutto per memorie molto veloci.
Produttore | Velocità scrittura | Velocità lettura |
---|---|---|
Lexar | 40 MB/s | 90 MB/s |
Sandisk | 53 MB/s | 93 MB/s |
Samsung | 79 MB/s | 89 MB/s |
Al netto delle approssimazioni ci troviamo ad un raddoppio delle prestazioni in scrittura tra Samsung e Lexar.
Conclusione del Test su Computer
Risulta adesso più che evidente come le velocità riportate sull’adesivo siano non solo poco utili, ma decisamente fuorvianti. Se al posto di “90, 90, 80” vi trovaste di fronte a una serie del tipo “79, 53, 40” la scelta decisione evidente.
Capisco bene adesso perché durante il viaggio mi sono trovato così spesso bloccato in fase di scatto, nonostante avessi tra le mani schede che ritenevo estremamente veloci. E pensare che mi ero portato dietro anche la “più lenta” Sandisk come card di emergenza, beata ignoranza. Se avessi tenuto quella come scheda di scatto principale avrei perso qualche foto in meno.
Test sulla Reflex
Le macchine fotografiche si comportano generalmente in modo diverso rispetto ai test di laboratorio fatti al computer. Vuoi per un diverso filesystem, per il modo in cui vengono scritti i dati, per la dimensione del buffer e la velocità del controller SD.
Test acustico
Va per la maggiore la registrazione del rumore dell’otturatore per ottenere un’indicazione grafica della velocità dello scatto in raffica tramite la sua forma d’onda. Mi adeguo di buon grado.
Segue la serie delle tre schede. La prima parte del grafico è più fitta: qui il buffer consente di scattare cinque foto a prescindere dalla velocità della scheda. La successiva fase più sporadica è quella in cui il controller SD è costantemente impegnato nella scrittura dei dati sulla memoria flash.

20 scatti a freddo
Come si intuisce dall’immagine di sopra, le prime 5 immagini richiedono circa 0.8" a prescindere dalla scheda di memoria. Ben diversi sono poi i tempi considerando i successivi scatti a buffer pieno.
15 scatti a buffer pieno
Si fa più marcata la differenza di velocità di scrittura per i successivi 15 scatti, registrati in tempo reale su scheda di memoria:

Il tempo richiesto nel caso della scheda Lexar diventa molto maggiore, il che si traduce in un frame rate stimabile come segue:
Produttore | Scatti/sec |
---|---|
Lexar | 1.8 |
Sandisk | 2.3 |
Samsung | 2.9 |
Al netto delle approssimazioni la scheda Samsung risulta essere circa 66% più veloce rispetto alla Lexar. Un risultato notevole che si traduce nella possibilità di poter continuare ad avanzare con raffica, seppur rallentata. Una scheda meno prestante potrebbe costringervi a rinunciarci.
In ogni caso si tratta di scatti in Raw 14bit con compressione senza perdita, piuttosto sottoesposti (la velocità di scatto in interni), quindi dalla dimensione forse di poco inferiore alla media reale. Quello che conta è dunque il rapporto tra le velocità, più che il valore specifico.
Consiglio per l’acquisto
Non serve immaginazione: la SDHC Samsung Pro 90 MB/s 32GB è al momento la mia scelta consigliata, a seguire le SDHC Sandisk Extreme 80 MB/s 32GB.
Samsung promette 90 MB/s in lettura e 80 MB/s in scrittura, mantenendo la parola. La si trova senza grandi difficoltà al di sotto dei 40€, talvolta intorno ai 35€, al momento della stesura.
Da notare la grande assenza dalla recensione, Sua Maestà la SDHC Sandisk Extreme Pro 95MB/s 32 GB, esclusa dal test e dai miei acquisti perché 25–40% più costosa della Samsung a fronte di un aumento prestazionale approssimabile al 12%.
La Nikon D7100 ha un limite in velocità di scrittura che si attesta intorno ai 70 MB/s, motivo per cui scegliere una card con prestazioni superiori a quella della Samsung potrebbe rivelarsi utile solo come investimento futuro, senza alcun vantaggio concreto nell’immediato.
L’indagine presso Lexar
Non pago della riconferma di un’ipotesi empirica ho prontamente contattato il supporto statunitense Lexar per un chiarimento. Appurato non trattarsi di schede contraffatte siamo passati a questioni più concrete.
Scheda del prodotto
Sulla scheda tecnica delle memorie in questione, che ben poco ha di tecnico, si legge subito in alto una riga interessante:
High-speed, Class 10 performance—leverages UHS-I technology for a read transfer speed up to 600x (90MB/s)*
Oddio: l’asterisco. Leggiamo in fondo pagina a piccoli caratteri:
*Up to 90MB/s read transfer, write speeds lower. Speeds based on internal testing. Actual performance may vary.
Ci dicono in pratica che la velocità di lettura è di 90 MB/s e che le prestazioni possono variare, e qui mi pare tutto in regola. Ci dice poi che le prestazioni in scrittura sono inferiori.
La difesa di Lexar
Faccio presente al supporto che non c’è traccia di indicazioni sulla velocità di scrittura nella scheda tecnica. Mi viene risposto che è chiaramente riportato, vedi sopra, “write speeds lower”.
La questione si fa grottescamete grammaticale. Il senso comune ci fa intendere “inferiore” ciò che dista qualche punto percentuale. La mia altezza è inferiore a quella di mio fratello. Metà non è semplicemente inferiore, è la metà; non ho certo bisogno di salire su uno sgabello per fissare mio fratello negli occhi.
Dati concreti
Chiedo dunque al supporto qualche dato più concreto circa le velocità di scrittura. Del resto per pubblicizzare la velocità della scheda, l’avranno pure testata, no?
Mi viene risposto che da documentazione interna, i dati relativi alle SDHC 600x sono:
Capienza | Velocità scrittura |
---|---|
16 GB | 60 MB/s |
32+ GB | 45 MB/s |
Tutto è chiaro
I dati sconfortanti spiegano la situazione. È prassi comune, per questione di spazio, andare a inserire memorie più lente su capacità maggiori, nelle quali si vanno ad immagazzinare più dati per millimetro quadro sacrificando la velocità di scrittura.
Lexar dunque ha ben intuito che venduto con difficoltà schede professionali scrivendoci sopra 45 MB/s (o addirittura 40, nel mio caso). Novanta fa più gola e un microscopico asterisco mette l’azienda al riparo da querele.
Lexar: bocciata
Accortomi in ritardo di questa increscioso esempio di marketing “diversamente onesto”, ho perso il mio diritto di recesso. Mi trovo in mano una pletora di schede dalla velocità modesta oggi, e mediocre domani.
Come ripromesso ai gentilissimi impiegati Lexar non mi resta altro che esercitare un altro diritto, di informazione, nella speranza che un domani possano mostrare più correttezza verso il cliente.
Alla prossima.
Alessandro
Febbraio 24, 2015 alle 1:56 pm
Paolo Avezzano
Febbraio 24, 2015 alle 2:03 pm
Cristiano
Marzo 11, 2015 alle 1:52 pm
Paolo Avezzano
Marzo 11, 2015 alle 2:08 pm
Giuseppe
Maggio 12, 2015 alle 6:06 pm
Paolo Avezzano
Maggio 12, 2015 alle 6:29 pm
michela
Maggio 14, 2015 alle 5:42 pm
Paolo Avezzano
Maggio 14, 2015 alle 5:53 pm
Pier
Giugno 18, 2015 alle 12:15 am
Paolo Avezzano
Giugno 18, 2015 alle 4:08 am
PIER
Giugno 18, 2015 alle 7:46 am
Paolo Avezzano
Giugno 18, 2015 alle 8:32 am
PIER
Giugno 18, 2015 alle 7:49 am
Paolo Avezzano
Giugno 18, 2015 alle 8:28 am
RITA
Luglio 9, 2015 alle 3:53 pm
Alessandro Cardilli
Agosto 11, 2015 alle 5:09 pm
Paolo Avezzano
Agosto 11, 2015 alle 7:18 pm
Gaetano
Agosto 19, 2015 alle 12:34 pm
Paolo Avezzano
Agosto 19, 2015 alle 8:22 pm
ANTONIO
Settembre 26, 2015 alle 10:48 pm
Paolo Avezzano
Settembre 27, 2015 alle 3:59 am
Simone Vallese
Ottobre 11, 2015 alle 9:16 am
Paolo Avezzano
Ottobre 16, 2015 alle 8:23 am
Giovanni
Ottobre 11, 2015 alle 1:42 pm
Paolo Avezzano
Ottobre 16, 2015 alle 8:26 am
Franco Vc
Dicembre 5, 2015 alle 1:03 pm
Paolo Avezzano
Dicembre 5, 2015 alle 3:38 pm
Gio
Gennaio 26, 2016 alle 1:53 pm
Paolo Avezzano
Febbraio 5, 2016 alle 2:55 pm
Gio
Febbraio 8, 2016 alle 5:32 pm
ugo
Febbraio 23, 2016 alle 2:29 pm
Paolo Avezzano
Marzo 6, 2016 alle 5:50 am
filiberto
Marzo 4, 2016 alle 8:22 am
Paolo Avezzano
Marzo 6, 2016 alle 5:45 am
Alessio
Marzo 17, 2016 alle 12:09 pm
Paolo Avezzano
Marzo 31, 2016 alle 12:53 pm
Ugo
Marzo 31, 2016 alle 2:59 pm
toni
Aprile 28, 2016 alle 2:41 pm
Giorgio
Settembre 3, 2016 alle 3:35 pm
maraMAU
Ottobre 1, 2016 alle 2:16 pm
Maui
Ottobre 31, 2016 alle 10:27 pm
Paolo Avezzano
Novembre 1, 2016 alle 9:32 am
Grazia
Novembre 3, 2016 alle 1:44 pm
Elisa
Novembre 26, 2016 alle 8:23 pm
Gianluca
Dicembre 16, 2016 alle 1:58 pm
Fabio
Febbraio 26, 2017 alle 5:31 pm
Stefano
Aprile 20, 2017 alle 3:22 pm
Nazario
Agosto 11, 2017 alle 3:03 pm