Lo spazio di archiviazione era esaurito. Ieri avevo trovato il tempo per migrare immagini e video su un nuovo disco esterno più capiente. Per rendere il tutto più piccante ho approfittato della situazione raddoppiando la capienza dell’SSD interno del portatile. Tanta stanchezza, una distrazione di troppo e qualcosa è andato perso.
Cosa poss(iam)o imparare dall’accaduto?
Si dice che al mondo esistano due categorie di persone: quelle che hanno perso foto e quelle che le perderanno. Fortunatamente appartengo già alla prima da diversi anni e dormo sonni tranquilli. Persi un evento di qualche decina di immagini ma riuscii a recuperarne le anteprime JPG. Perse a metà.
Qualche tentennamento di troppo, eccessivi spostamenti a destra e a manca per test prestazionali ed esperimenti necessari allo sviluppo del programma che amiamo. Alla fine ecco come mi sono ritrovato ad aver rimosso dal Catalogo l’evento creato e sviluppato il giorno precedente.
Backup? Certo, li faccio di continuo. Poi la verifica e la delusione. L’ultimo salvataggio risaliva a due sere prima, dopo la sola importazione degli scatti. Il ricordo: era tardi e non avevo voglia di attendere il lungo processo di backup, saltandolo malauguratamente.
Il danno è contenuto: qualche ora di lavoro. Peccato per quelle due foto da 4 stelle che avevo curato in particolarmente. Le foto sono tutte presenti e, se non altro, la fase di selezione e di rimozione degli scarti è implicita nella presenza delle sole immagini selezionate.
Intendiamoci: non mi vergogno di ammettere di aver fatto una bischerata. Alla legge di sopra ne aggiungo una personale: chi non perde mai nulla su Lightroom forse non lo sfrutta a sufficienza. Credo anzi che questo piccolo errore possa insegnare qualcosa.
Impostate backup ad ogni uscita
Il backup giornaliero, ottimo punto di partenza, è quasi inutile se fatto prima di un notevole lavoro di sviluppo. Il backup serve quando serve: nel 98% dei casi dopo una lunga sessione di lavoro. Che si tratti di catalogazione o sviluppo cambia poco. Impostate Lightroom per chiedervi di eseguire il backup del Catalogo ad ogni uscita dal programma.
Fatelo davvero
È lecito saltare il backup (che resta un processo lungo e noioso) quando avete solo importato nuovi scatti o ne avete eliminati di esistenti. È comprensibile saltarlo anche in casi più critici se il tempo a disposizione è poco o se il treno sta arrivando alla stazione di destinazione (parlo per esperienza!). Negli altri casi, però, fatelo. Davvero.
Guasto meccanico o distrazione, la storia non cambia. Prima o poi avrete bisogno di un backup.
Salvate i metadati su file
Una delle fasi più importanti del mio workflow settimanale è il salvataggio dei metadati su file xmp per tutte le foto che rispettino particolari criteri. In due parole: le meno peggiori.
Tuttavia, dopo ogni attività di sviluppo particolarmente impegnativa cerco di salvare le modifiche immediatamente, senza aspettare giorni. Lo faccio spesso ma, ahimè, non ieri. Se avessi avuto l’xmp degli scatti più importanti avrei recuperato immediatamente. Pochi preziosissimi kilobyte che vale la pena di investire.
Salvate uno storico di backup
Alcuni utenti, per risparmiare spazio, tendono a conservare solo una manciata di backup. È pericoloso. Nel migliore dei casi, come capitato al sottoscritto, vi accorgerete quasi immediatamente del danno. Potreste però rendervi conto del problema dopo giorni o settimane. A quel punto serve a poco aver speso dieci minuti a salvare un backup che non esiste più.
Conservateli a lungo, almeno 30–60 giorni. Comprimeteli in archivi .zip per risparmiare dall’80 al 90% dello spazio. Davvero, conservatene quanti potete. Meglio qualche decina di euro per un terabyte di archiviazione in più che perdere lavoro o immagini.
Salvateli online
È probabile che i vostri scatti siano già stati caricati su qualche server remoto, come Crashplan o Dropbox, ad esempio. Se così non fosse questo articolo avrà utilità limitata: gli scatti valgono molto più del Catalogo. Le mie foto valgono più di 60$ all’anno; anche le vostre.
Il consiglio è quello di salvare anche gli archivi compressi dei backup su questi servizi online. Non la copia del catalogo in uso, solo i backup. Purtroppo possono capitare fatti spiacevoli per i quali a poco serve aver avuto tutto il materiale all’interno di un solo edificio. In questi casi solo Internet può salvarvi. Fate sì che Foto e Catalogo si salvino da soli.
Chiedete aiuto
Sperimentare può essere divertente se sapete cosa fare e se l’imbragatura è ben assicurata. Non mettetevi inutilmente in pericolo. Dovendo spostare la vostra opera omnia verso soluzioni più capienti, efficienti e sicure, informatevi prima. Salvate tutto il salvabile. Nel dubbio fatevi aiutare da qualcuno. Una buona consulenza può fare il lavoro al posto vostro e, soprattuto, può evidenziare problemi e limiti dei quali non eravate a conoscenza.
Adesso fate qualcosa. No, non è la giornata mondiale dei backup o un qualunque altro evento per attirare lettori. Spero vogliate accettarlo come consiglio da amico.
A presto.