Il vostro prezioso Catalogo ha raggiunto dimensioni considerevoli. Anni di importazioni, organizzazioni e sviluppo lo avranno reso forse un po’ troppo lento per l’uso. La durata del processo di backup è ormai tale da disincentivarvi ad eseguirlo.
Bene, con l’estate alle porte mettete a dieta anche Lightroom. Vediamo come.
Premessa
Non giriamoci intorno. L’unica strategia concreta per ridurre la dimensione del Catalogo senza rinunciare ad alcuna funzionalità è quello di abbassare il numero di scatti presenti. Far fronte al compito più difficile per un fotografo: liberarsi di parte della propria produzione.
Non sarebbe però necessario aggiungere un post alla blogosfera per sottolineare un approccio tanto scontato.
Prendo spunto da un suggerimento tanto semplice quando efficace, proposto dallo sviluppatore Jeffrey Friedl, autore di straordinari plugin per Lightroom. Leggete l’articolo fino in fondo, soprattutto se diffidenti.
Cronologia di Sviluppo
Non smetto mai di elogiare Lightroom rispetto al fratello Photoshop per la persistenza della cronologia nel modulo Sviluppo.
Apro uno degli scatti modificati nel lontano 2007: posso ripercorrere passo dopo passo tutte le azioni eseguite per arrivare alla versione finale. Dopo sette anni nulla è andato perso. Posso tornare indietro e, nel suo piccolo, modificare la storia.
Sbalorditivo, non trovate?
Storia
Sì lo so, in Lightroom la Cronologia è chiamata “Storia”, ma non trattando di letteratura romanzesca preferisco una traduzione più azzeccata.
Il prezzo della completezza
Appare evidente a tutti che la comodità abbia un costo. Nel dietro le quinte, infatti, Lightroom salva ogni singolo passo compiuto dall’utente sotto forma di informazioni testuali immagazzinate in quel database rappresentato dal Catalogo.
Finché si tratta del semplice aumento di cursori—quali Esposizione—il male è minore. Una manciata di byte. Il discorso cambia nel caso di modifiche complesse quali la correzione locale con pennello: tratti e cancellature.
Ogni singolo gesto viene tradotto in un complesso sistema di coordinate, di dimensione del pennello, di morbidezza e opacità. Idem per la gomma. Sommate il numero di volte che tornate sui vostri passi per modificare una correzione locale e moltiplicate per il numero di foto sviluppate in tal senso. Una discreta mole di dati.
Pennello correttivo: strumento da evitare?
Non intendo creare allarmismi. La correzione locale è uno degli strumenti più potenti di Lightroom. Di fatto rappresenta il maggior punto di forza per coloro i quali non riescano a rinunciare totalmente alle capacità di Photoshop. Lo uso spesso e vi consiglio di far altrettanto.
Lightroom è e resta lo strumento con cui gestire la vostra intera opera fotografica. Se una foto richiede lavori di precisione in specifici punti avete il dovere morale di sprecare byte nella ricerca dello sviluppo migliore.
Piuttosto, come ho avuto modo di accennare in “Lightroom 5: Guida completa di tutte le novità”, talvolta è possibile sfruttare strumenti alternativi molto meno dispendiosi, quali il Filtro radiale (v. paragrafo 4.2.1).
L’Arte prima dell’Informatica. Non compromettete un ottimo risultato per un modesto risparmio di spazio su disco.

Cancellare il passato
Il titolo ha un suono preoccupante, ma non è così. Proveremo insieme a ridurre questa mole di informazioni per riportare il catalogo a dimensione ridotta, più gestibile.
Backup
Avete presente quelle guide che cominciano con l’avvertenza di salvare tutto prima di iniziare? Questa è una di quelle!
Se non eseguite più un backup da settimane o mesi fatelo oggi. Adesso più che mai è necessario. Non tanto o solo per il rischio di causare danni (che esiste sempre), quanto perché semplicemente il risultato finale potrebbe piacervi meno del punto di partenza. Cronometrate la durata del processo.
Senza un backup non c’è via di ritorno.
Comprimete la cartella del backup come archivio Zip o simile. Dategli un nome evocativo e salvatelo da parte, al di fuori del normale flusso di backup automatici.
Istantanee per le migliori
Questo processo dovrebbe essere obbligatorio per qualunque utente avanzato di Lightroom. Anzi, per qualunque persona abbia davvero a cuore i propri scatti migliori. Lo considero opzionale perché può essere un compito molto oneroso per chi non se ne sia mai occupato prima, e perché non assolutamente necessario in questo caso.
Prendete tutte le foto del vostro portfolio e create istantanee per tutte le fasi salienti del processo di sviluppo. Nel caso più semplice si tratta del solo punto di arrivo, ma nulla vieta di congelare nel tempo più fasi di sviluppo delicate o versioni alternative ottimizzate per un particolare dispositivo, uso o stampa.
Aprite la foto nel modulo di Sviluppo, premete Cmd+N e inserite un nome. Quando scelgo semplicemente di congelare la versione finale di uno scatto, il nome è “Finale PV[versione]”, che con Lightroom 5 si traduce in “Finale PV2012”. È importante inserire la versione di processo di sviluppo perché vengo sempre trascinato da una curiosità irrefrenabile quando Adobe ci regala una nuova versione di Processo. Meglio tenersi un piano di emergenza.
Le istantanee rappresentano dunque uno strumento formidabile: modificate per errore una foto andando a sincronizzare lo sviluppo di uno scatto sbagliato e, semplicemente cliccando sul nome del salvataggio, potrete ripristinare tutte le impostazioni.
Eliminare la cronologia di sviluppo
Per l’ultima volta accertatevi di aver messo da parte il backup e di aver creato quante più istantanee possibili.
Dal modulo Libreria cliccate in alto a sinistra sulla voce “Tutte le foto” del pannello Catalogo, e selezionatele (Cmd+A). Un respiro profondo.
Cliccate su Sviluppo > Cancella storia… per rimuovere tutta la cronologia delle foto selezionate (tutte).
Ottimizzazione catalogo
Per rendere effettive le modifiche e, soprattutto, efficace la riduzione dello spazio, fate clic su File > Ottimizza catalogo…. Sarà lanciato il processo di pulizia del database. Tutte le informazioni non più necessarie verranno scartate.
Riavviate Lightroom per completare il lavoro.
La prova costume
Ottimo. Se tutto va bene Lightroom si sarà ripartito caricando la nuova versione alleggerita del Catalogo. Se qualcosa fosse andato storto o se fosse apparso un messaggio di catalogo corrotto, estraete l’archivio del backup creato in partenza e riaprite il vecchio catalogo. Indolore.
L’unico svantaggio
Aprite una qualunque delle vostre foto migliori, una di quelle sulle quali avete passato ore nel modulo Sviluppo. Scorrete in basso a sinistra la cronologia. Vuota!
Se vi sentite persi concedetevi qualche momento di riflessione. Ponderate su quanto per voi sia davvero necessario mantenere traccia di tutti i passaggi, rispetto al solo prodotto finito che non è stato minimamente alterato.
Se il disagio non cala fermatevi subito e ripristinate il catalogo precedente. In caso contrario proseguiamo analizzando gli aspetti positivi.
Maggiore velocità di apertura e uso
Caricare un database più piccolo richiede meno tempo. Questo vale sia all’avvio di Lightroom che nell’uso pratico. Non è possibile quantificare precisamente il guadagno e, probabilmente, alcuni di voi non lo percepiranno neppure. Dipende molto da caso a caso.
Risparmio di spazio su disco
Non c’è nulla di male nel conservare gli scatti su disco esterno, ma il Catalogo deve risiedere assolutamente sul computer stesso per garantire buone prestazioni. Se anche voi come me siete abituati a lottare con soli 256 GB di spazio su SSD, qualche gigabyte risparmiato non può che giovare. Dalle analisi interne che abbiamo condotto le riduzioni sono comprese tra il 20–60%.
Attenzione: andiamo ad interagire con il solo Catalogo propriamente detto, non con tutto quell’insieme di dati che Lightroom crea per migliorare l’esperienza utente quali cache ed anteprime, e che quasi certamente rappresentano la maggior quantità di informazioni.
Durata del processo di backup
Adesso che siete ragionevolmente sicuri della buona riuscita del processo create nuovamente un backup del catalogo, e ancora una volta cronometrate l’attesa. Sicuramente noterete una buona riduzione sui tempi. Che poi questa sia sufficiente a spingere i più pigri a eseguire backup con maggior frequenza dipende dai casi.
Comprimete nuovamente il backup in un archivio Zip: anche questo dovrebbe essere sensibilmente ridotto rispetto alla versione precedente.
Conclusioni
Congratulazioni. Avete allungato la vita del Catalogo e del computer che con fatica lo masticava ogni giorno.
Se tuttavia siete tra quelli che hanno desistito o che, non fidandosi, non hanno provato, vi suggerisco un compromesso.
La riduzione di Pareto
Nessuno vi obbliga a rinunciare a tutta la cronologia di Sviluppo. Se come la maggior parte degli utenti la stragrande maggioranza degli scatti ha una valutazione medio-bassa (in caso contrario, i miei complimenti), anziché selezionare tutti gli scatti, cliccate sempre su “Tutte le foto” del pannello Catalogo, applicate poi un filtro Libreria del tipo “minore o uguale a tot stelle” (nel mio caso 3), e solo allora selezionate tutti gli scatti visibili.
La riduzione di spazio sarà simile a quella globale, ma avrete mantenuto la cronologia per gli scatti migliori, andando a ridurre la massa di minor pregio secondo una sorta di Principio di Pareto.
Per soli esperti
Ai più navigati posso consigliare un approccio adottato in prima persona. Si basa su un flusso di lavoro semiautomatizzato fortemente influenzato dai metadati.
In buona sostanza, tra i compiti da eseguire ogni 30 giorni ho creato una Raccolta dinamica che include:
- Tutti gli scatti con voto pari a 3, più vecchi di 2 anni
- Tutti gli scatti con voto minore o uguale a 3, che non abbiano un’Anteprima avanzata
I requisiti derivano dal fatto che:
- Nella mia classificazione, 3 stelle significa “discreto”.
- Ho già un flusso di lavoro che mantiene le Anteprime avanzate solo dove necessario secondo politiche di voto, età dello scatto, parole chiave ed altro. In mancanza di Anteprima avanzata uno scatto non è particolarmente importante.
Così facendo ho selezionato circa l’80% delle foto (ehi, ma non è forse proprio il principio 80–20? Pareto ha proprio ragione), sicuro di non toccare minimamente il restante 20% di foto importanti, con un risparmio di spazio di occupazione del Catalogo pari al 30% ed una sensibile riduzione del tempo di backup.
Alla prossima.